Madre di neve

Madre di neve

Dal Premio Letterario Nazionale Città di Ascoli Piceno presieduto da Piko Cordis. Premio della critica a Marco Pezzini. Ascoli Piceno, 1 ottobre 2012. 



MADRE DI NEVE

(Ai piedi due buste di plastica). 

Alla madre afgana morta assiderata per salvare dal gelo i suoi figlioli.

Madre di neve,

di orme fantasma                                                                                                          

sfinite in questo biancore.

Madre di treno a vapore

che sbuffa ansimante dal corto respiro,

che arranca testarda su binari di stoppie.

Madre di chioccia

nel buio che ghiaccia

che strappa calzari di piume

per dare calore a piccole mani rigonfie di rosso;

ventre di pettirosso

fragoline sul mare di gelida panna.

Madre di luce vicina

che sfiora i tuoi occhi già spenti

che lupa morente non vedi ma senti.

Madre di ombre

confuse tra spettri di lividi tronchi

di passi ormai cionchi,

speranza affidata su spalle straniere.

Madre di fuoco e di zuppa bollente

di un nido accogliente

di fiamma di vita ripresa.

Madre di crudo ricordo

di amore testardo

dovere ancestrale infinito

di cuore immolato.

Madre di assenza e di pianto

di nenie da riabbracciare

di un viso da riassaporare

ormai solo a palpebre chiuse.

 

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Marco Pezzini con Giorgia Spurio, presidente di Giuria Sezione Poesia Quarto Premio Letterario Nazionale di Ascoli Piceno



"Madre di neve" di Marco Pezzini. Premio della critica Città di Ascoli Piceno

di Giuditta Castelli


Un’architettura in equilibrio dove le anafore armonizzano le immagini creando una melodia lieve. Poiché lieve come la neve è il sacrificio della madre.

L’autrice dal dramma della donna afgana in fuga con i suoi figli, eleva l’immagine universale della Madre che lotta e dà calore (come il fuoco), che splende (Madre di luce) anche quando gli occhi sono ormai spenti.

Così la poetessa non si limita a narrare una tragica vicenda per stimolare le coscienze, ma la trasforma in pura Poesia attraverso parole immagini che sollevano sensazioni e profonde emozioni nel lettore. Ella scompare, si eclissa, poiché la vera Poesia è qualcosa d’altro del semplice narrare, è un mare immenso dove, onda dopo onda, il lettore si lascia trasportare per ritrovarsi. 

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Il Graffio cultura 250 x 118jpg

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